Lucia Coppola - attività politica e istituzionale | ||||||||
Legislatura provinciale
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Comune di Trento
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Grazie allo screening mammografico la diagnosi precoce del tumore al seno è una realtà che salva moltissime vite. Mai come per le patologie oncologiche è importante il tempo di risposta dell’esame ma anche il tempo che intercorre tra la diagnosi e la cura. Quando ci si trova ad affrontare una patologia grave la tempestività dell’intervento di cura è fondamentale non solo per il contrasto della malattia ma anche a livello psicologico per la donna che sa di avere un tumore attivo nel suo organismo e attende con ansia di poterlo sconfiggere. In molti ospedali italiani è in uso la sonda molecolare (OSNA) che permette di analizzare il linfonodo sentinella in 30 minuti, contro i 7-10 giorni (o più) del metodo tradizionale; questo consente di avere l’esito durante l’intervento di asportazione del tumore, con la possibilità di decidere subito il tipo di trattamento chirurgico e in caso di positività, rilevata quindi la presenza di metastasi, di poter eseguire immediatamente la dissezione ascellare, evitando così alla paziente un secondo intervento chirurgico. Mi è giunta notizia che in Trentino i tempi di attesa tra la diagnosi e la cura del tumore al seno si stanno dilatando in maniera preoccupante, tanto che molte donne si stanno rivolgendo fuori provincia dove i tempi di attesa sono sensibilmente minori. Certa che la professionalità e l’impegno dei medici trentini e di tutto il personale sanitario è massimo, sicuramente ci sono dei motivi di non ottimale organizzazione o carenze di personale che incidono sui ritardi diagnostici e sui ritardi nella cura. Interrogo il Presidente della Provincia per sapere: – quanti tumori al seno sono stati rilevati tramite lo screening mammografico negli ultimi due anni ; – quanti tumori al seno sono stati diagnosticati al di fuori dello screening negli ultimi due anni; – quali sono stati negli ultimi due anni i tempi medi di risposta del risultato diagnostico; – quali sono i tempi medi di attesa dalla diagnosi del tumore al seno all’inizio della cura negli ultimi due anni; – se presso gli ospedali trentini viene usata la tecnica OSNA per l’analisi del linfonodo sentinella in tempi brevissimi; – in caso di risposta negativa la motivazione e i tempi medi di attesa del risultato dell’esame del linfonodo sentinella eseguito con i metodi tradizionali prima dell’asportazione del tumore; – dei tumori rilevati quanti sono stati curati presso gli ospedali trentini e quanti fuori provincia; – quali strategie vengono messe in campo per accorciare il più possibile sia i tempi di attesa del risultato diagnostico, sia quello che intercorre tra la diagnosi e la cura.
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LUCIA COPPOLA |
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